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Gomorra

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Gomorra è il primo libro di Roberto Saviano, un giornalista nato nel 1979 a Napoli che ha collaborato con Repubblica e l’Espresso. Per capire il libro non si può prescindere dai natali e dalla professione di Saviano: non siamo di fronte ad un romanzo, un racconto di fantasia, ma siamo di fronte alla dura e sentita cronaca della situazione attualmente in essere in Campania. Come ormai noto il libro parla della camorra ormai comunemente chiamata “il Sistema”, visto che le varie “famiglie” regolano la vita e l’economia di tutta la Campania: “il Sistema” è il motore economico della Campania che non si occupa esclusivamente dei traffici illegali ma che dipana tutta la sua forza e virulenza anche nelle attività lecite. Attraverso una base di illegalità è possibile per “il Sistema” fornire servizi e attività legali in tutto il paese (e in tutto il mondo) a prezzi assolutamente concorrenziali. Quando si parla di camorra l’immagine principale che se ne ha comunemente è quella della violenza (siano omicidi, rapimenti o estorsioni): Saviano invece stravolge questo luogo comune e svela che il vero potere del “Sistema” è quello economico prima ancora di quello militare. Partendo esclusivamente da atti di cronaca e da indagini della magistratura (che talvolta divengono elenchi lunghissimi di nomi, luoghi e date) Saviano divide “il Sistema” in parti per poterlo esaminare in modo più analitico: si va da una divisione territoriale (Napoli, periferia di Napoli, Caserta) ad una divisione basata sulle varie specializzazione delle famiglie camorristiche (droga, rifiuti, edilizia, etc.). In questo modo l’autore riesce a mostrare l’infinita complessità e le numerose ramificazioni che “il Sistema” ha sviluppato nel corso degli anni: fa spesso impressione leggere che la tal famiglia ha interessi in Veneto o in Lombardia, che la tal altra smaltisce rifiuti pericolosi in Molise e non più solo nella martoriata Campania. Ovviamente, anche per Saviano, la camorra non si riduce ad un semplice impero economico: “il Sistema” ha una sua base nella violenza e nella potenza militare. Un intero capitolo è dedicato alla guerra di Secondigliano: tra il 2004 e il 2005 ci furono diverse decine di morti ammazzati a causa di una lotta di potere tra il clan Di Lauro e “gli Scissionisti”. In un sistema dove l’ordine delle cose è dettato dalla ricchezza economica e dal potere militare sono all’ordine del giorno che i tentativi di scalata al potere: “gli Scissionisti”, che erano persone affiliate al clan Di Lauro, cercarono di staccarsi e di poter gestire in autonomia i traffici che gestivano originariamente per i Di Lauro. Tutti ricordiamo le notizie da Napoli di quel periodo e Saviano riporta tutte le morti causate da questa guerra intestina al clan Di Lauro: da giornalista come è, in stretto ordine cronologico, Saviano fa la cronaca di tutti gli avvenimenti di quel periodo a partire dai motivi della “scissione”, passando per le decine di morti, per arrivare alla fine alla pace imposta dalle altre componenti del “Sistema” ormai stufe delle luci della ribalta che avevano illuminato la periferia di Napoli in quel periodo. “Il Sistema” vive e prolifica nel silenzio, senza riflettori puntati addosso: è questo il punto fondamentale del libro di Saviano. Solo parlando della camorra, solo rendendo pubblico quello che avviene in quelle zone (e ormai in tutta Italia) si riesce a fare il danno maggiore al “Sistema”: la pubblicità è quello che il sistema cerca sempre ed in ogni modo di evitare. Parlare del “Sistema” è il primo tassello, il più “semplice” ma anche efficace, per intaccare questi poteri distorti e contorti che avvelenano la vita della Campania e dell’Italia tutta.

Voto: 8/10

P.S.: Gomorra non è un romanzo. E’ la cruda realtà di una situazione orribile che stiamo vivendo. Non è un libro da leggere per piacere: se io fossi un insegnante di una scuola superiore obbligherei i miei studenti a leggerlo. Sapere è il primo modo per capire e cercare di cambiare le cose.

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