Brucalipto.org

Keep your door open!

Guida D’installazione Di Un Server Ubuntu 8.04 Hardy Heron

| Comments

Logo UbuntuVisto che siamo ormai prossimi al rilascio della Ubuntu 8.04 “Hardy Heron” ho pensato di proporvi una guida all’installazione di un server basato su questa versione della nota distribuzione. L’installazione illustrata sarà quella di un server e pertanto non ci sarà installato il server X e tantomeno GNOME o KDE: sarà installato un sistema base che poi provvederemo ad espandere con le prossime guide che saranno pubblicate nella serie dedicate alla Ubuntu 8.04.

Ubuntu Install 01Una volta scaricato il CD della Ubuntu 8.04 (qui la ALPHA-5) e masterizzato lo andiamo ad inserire nel nostro futuro server e provvediamo al restart dello stesso. Ubuntu Install 025Subito dopo la partenza saremo accolti da una schermata che chiede di scegliere la lingua d’installazione: visto che si tratta di un server io preferisco sempre installare in inglese.Ubuntu Install 02Scelto l’inglese viene subito proposta la schermata iniziale con il logo Ubuntu e dove la prima voce è “Install Ubuntu”; prima di scegliere questa voce dando INVIO sarà necessario prima premere F4 per poter scegliere l’opzione “Install a command-line system”. A questo punto potremo procedere con il premere INVIO e iniziamo così l’installazione.

Ora si può scegliere la lingua d’installazione (Inglese) e la localizzazione del nostro server. A questo punto è necessario indicare la tastiera a nostra disposizione: per determinare il layout corretto possiamo digitare alcuni dei caratteri proposti e alla fine del processo il programma di installazione dovrebbe identificare correttamente la tastiera (nel mio caso una tastiera italiana). Le immagini che seguono illustrano ad uno ad uno i passi appena elencati.

Ubuntu Install 03 Ubuntu Install 04 Ubuntu Install 05 Ubuntu Install 06 Ubuntu Install 07 (Cliccare su ogni immagine per vederla ingrandita)

Una volta identificata la tastiera è la volta di dare un nome al nostro server (nel mio caso ho lasciato ubuntu)e di partizionare il disco rigido: in questo caso lascio fare tutto al programma di installazione indicandogli di usare tutto lo spazio disco che trova e di impostare automaticamente l’LVM (Logical Volume Manager). Ubuntu Install 08 Ubuntu Install 09 Ubuntu Install 10 Ubuntu Install 11 Ubuntu Install 12

Ora abbiamo preparato il nostro disco per accogliere il sistema operativo; il Logical Volume Manager è un’astrazione che si crea “al di sopra” delle partizioni dei dischi che offre la possibilità di ridimensionare “al volo” i volumi così gestiti. Per maggiori informazioni potete leggere l’LVM-HOWTO (purtroppo in Inglese). Ora è il momento di inserire il nostro nome completo, il nome dell’utente che avrà i privilegi di amministratore del sistema e la sua password che andrà ripetuta per due volte per essere sicuri che sia stata digitata sempre correttamente. Nel mio caso specifico mi viene chiesto di inserire un proxy HTTP per poter verificare sui server Ubuntu la presenza di eventuali aggiornamenti rispeto a quanto installato da CD. Ubuntu Install 14 Ubuntu Install 15 Ubuntu Install 17

Ubuntu Install 19 Siamo ormai quasi alla fine del processo di installazione… ancora pochi particolari e il nostro nuovo server Ubuntu sarà pronto. In questa schermata viene chiesto se l’orologio di sistema (quello del BIOS per intenderci) sia o meno in UTC: generalmente l’orologio di sistema andrebbe impostato su UTC (l’ora di Greenwich per intendersi) e poi spetta al sistema operativo correggere l’orologio del BIOS con le informazioni sul fuso orario di appartenenza fornite in fase di installazione. Ubuntu Install 20Fornita anche quest’ultima informazione il sistema completa l’installazione e ormai siamo pronti per riavviare il server e sfruttare le potenzialità della nuova Ubuntu 8.04 Hardy Heron.. Ora spazio alla fantasia e alla proprie necessità… da qui in avanti spetta a ciascuno di noi decidere cosa fare del proprio nuovo server.

Intrepid Ibex Ovvero Ubuntu 8.10

| Comments

Logo UbuntuIn una email del 20 Febbraio Mark Shuttleworth, il carismatico fondatore di Canonical e Ubuntu, ha annunciato il nome della futura release 8.10 attesa verso Ottobre 2008: Intrepid Ibex. Intrepid Ibex continua così la ormai instaurata tradizione dei nomi Ubuntu che iniziano con due lettere identiche e che “scalano nell’alfabeto” di release in release:

  • Dapper Drake: Ubuntu 6.04

  • Edgy Eft: Ubuntu 6.10

  • Feisty Fawn: Ubuntu 7.04

  • Gutsy Gibbon: Ubuntu 7.10

  • Hardy Heron: Ubuntu 8.04

  • Intrepid Ibex: Ubuntu 8.10

Nonostante questa magnifica simmetria nei nomi a questa regola non rispondono però le prime releases:

  • Warty Warthog: Ubuntu 4.10

  • Hoary Hedgehog: Ubuntu 5.04

  • Breezy Badger: Ubuntu 5.10

La mail originale di Mark Shuttleworth con il nuovo nome e gli intenti delle release 8.10 Intrepid Ibex li potete trovare sulla mailing list ubuntu-devel.

Ubuntu Hardy Heron Alpha-5

| Comments

Logo UbuntuOggi è stata annunciata la quinta versione di test di quella che diventerà in Aprile la prossima attesissima Ubuntu LTS (Long Time Support). Secondo la roadmap presente sul wiki di Ubuntu la versione definitiva di Ubuntu 8.04 LTS sarà rilasciata il 24 Aprile.

Sul wiki di Ubuntu sono state rilasciate le release notes di questa versione insieme ad alcuni screenshot dei nuovi applicativi che appariranno nella release. Le immagini ISO di test sono scaricabili ai seguenti link:

  • Ubuntu: versione classica con desktop GNOME;

  • Kubuntu: versione con desktop KDE;

  • Edubuntu: versione con applicativi mirati alla formazione;

  • JEOS: versione ridotta ai minimi termini creata per girare in ambienti virtualizzati (VMware);

  • Xubuntu: versione con desktop XFCE;

  • Gobuntu: versione di Ubuntu completamente GPL, senza driver proprietari;

  • UbuntuStudio: versione orientata al multimediale più spinto.

Visto che si tratta ancora di una versione ALPHA, e quindi non adatta al suo utilizzo in produzione, è caldamente consigliato leggere le note presenti sul wiki.

How to Install Truecrypt on Ubuntu Edgy 6.10

| Comments

This is a mini-tutorial on how to install, and use, Truecrypt 4.3a on the now venerable Ubuntu Edgy 6.10.

What is truecrypt?

As you can read in Truecrypt homepage:

Free open-source disk encryption software for Windows Vista/XP/2000 and Linux

So with Truecrypt you can encrypt you private files on a disk (on a real disk or on an encrypted file). This tutorial is needed because neither Truecrypt nor Scramdisk (the very useful GUI to use Truecrypt) were not already debianized in Ubuntu Edgy 6.10.

Prerequisites

The first thing you need is the Linux kernel source you are running:

Liquid error: ClassNotFound: no lexer for alias ‘shell’ found

Now you’ll get you Linux sources in /usr/src. Last dependency is dmsetup: Liquid error: ClassNotFound: no lexer for alias ‘shell’ found

Truecrypt

Now that we have all dependencies we can get, compile and install Truecrypt:

Liquid error: ClassNotFound: no lexer for alias ‘shell’ found

OK… we are almost arrived :) Truecrypt now should be compiled and installed… let me know if something is not going as expected and I’ll try to help you out.

What is scramdisk?

As you can read in Scramdisk homepage:

SD4L is a suite of Linux tools and a graphical user interface (GUI) which allow the creation of, and access to ScramDisk encrypted container files. In particular, SD4L provides a Linux driver which enables mounting ScramDisk containers. ScramDisk for Linux also encrypts partitions on a hard disk or storage media such as USB sticks or floppy disks entirely as devices. Version 1.0 and later versions, moreover, support TrueCrypt containers.

Installing scramdisk is easy as using it: it is not packaged by Ubuntu but scramdisk developers debianized it even for the ancient Ubuntu Edgy 6.10:

Liquid error: ClassNotFound: no lexer for alias ‘shell’ found

The end

OK… hopefully everything should have worked and know you have the latest Truecrypt and the latest scramdisk installed on you PC: put them at good use :)

Let me know if you encountered a problem… I’ll try to help you. Please leave a note even if you find this tutorial vaguely useful and help me to improve it.

L’amore Ai Tempi Del Colera

| Comments

Ecco qui una veloce recensione del libro “L’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Márquez.

Titolo: L’amore ai tempi del colera

Autore: Gabriel García Márquez

“L’amore ai tempi del colera” (1985) lo definirei come un ripensamento del cammino che ha portato da “Cent’anni di solitudine” (1967) a “L’autunno del patriarca” (1975): non ha l’aurea elegiaca del primo ma non ha neppure la pomposità illeggibile del secondo. Il libro racconta alcune storie che, se ad un primo momento non presentano un gran legame tra di loro, con il passare delle pagine si scoprono prima dei punti di contatto, poi proseguono parallele per, alla fine, culminare con l’unione delle storie stesse. I personaggi, rispetto i pochi libri che ho letto di questo non sempre facile autore, sono tra i più reali che abbia incontrato (sempre rispetto ai libri di Márquez): nonostante vivano di assoluti (amore eterno, decisioni irrevocabili, relazioni impossibili) sono comunque permeati da una pesante connotazione umana con tutti i difetti che questo comporta (la cecità la solitudine, la vecchiaia). Il filo conduttore della storia, a volte veramente sottile soprattutto all’inizio del libro, è il rapporto (personalmente non lo chiamerei “amore”) tra Florentino Ariza e Fermina Daza: il primo è lo schiavo cieco di un amore impossibile che guiderà buona parte delle scelte della sua vita, la seconda è la destinataria di tale amore intrappolata però (a volte per sua stessa scelta) nei meandri di una vita che ostacola tale rapporto (basti citare il matrimonio di Fermina Daza con il dottor Juvenal Urbino). Dei tre libri citati all’inizio questo è sicuramente il più leggibile anche se non il più bello: la scrittura corre via veloce con solo poche (sempre per Márquez) concessioni all’uso “magico” delle parole che ho trovato così sbalorditivo in “Cent’anni di solitudine” e così eccessivo da renderlo fastidioso in “L’autunno del patriarca”. Per concludere, se vi piace leggere, non posso che consigliarvi questo libro; non posso però smettere di pensare che “Cent’anni di solitudine” sia IL libro di Márquez che tutti dovrebbero leggere.

Voto: 7/10

Il Codice Da Vinci

| Comments

Ecco qui una veloce recensione del libro “Il codice Da Vinci” di Dan Brown.

Titolo: Il codice Da Vinci

Autore: Dan Brown

Libro sensazionale dalla trama avvincente e dall’impalcatura narrativa ben costruita, reso ancora più piacevole dall’edizione illustrata. A fare il libro, più che i personaggi, sono le nuove teorie che Brown propone: un ruolo più centrale della donna, un Gesù più umano, etc. che mettono in discussione alcuni dei fondamenti cristiani. Le ipotesi che azzarda sono quantomeno intriganti, ma il lettore è libero di prendere quello che vuole lasciando il resto. Alcuni concetti risultano un po’ forzati (la lettura della Vergine delle rocce, calice chiuso e lama chiusa che formano la stella di David) ma conferiscono spessore alla storia. Il finale, in parte anche prevedibile, forse è il punto debole di tutto il libro.

Aggiunta personale: ritengo inutile parlare di inesattezze storiche o di scritto blasfemo: il libro è un romanzo, non si propone nè come libro di storia nè come la nuova Bibbia. Ed è anche inutile che la Chiesa si agiti tanto: la fede passa ragionevolmente anche dal dubbio, altrimenti non saremmo fedeli ma creduloni.

Voto: 9/10

Vita Di Pi

| Comments

Ecco qui una veloce recensione del libro “Vita di Pi” di Yann Martel.

Titolo: Vita di Pi

Autore: Yann Martel

Libro delizioso e perfettamente “circolare”: una volta finito si può ricominciare da capo senza perdita di continuità (e acquistano un loro significato cose che al primo passaggio non hanno molto senso). Di fatto sono due libri: il primo, a mio avviso il più bello, in una sua comicità filosofica a volte sa essere istruttivo, ma soprattutto cerca il senso delle cose offrendo numerosi spunti di riflessione. Si legge velocemente, quasi con la paura che finisca troppo in fretta, ma quando termina lascia spazio al secondo: un gradevole romanzo dai toni surreali; sembra incredibile che si tratti di una storia vera. Tutto il libro è breve e forse questo lo rende ancora più prezioso. Bravo anche l’interprete visto che l’uso delle parole risulta perfetto. Per chi volesse leggerlo una piccola informazione: la parte scritta in corsivo è l’autore che si racconta nei suoi incontri con Pi.

Voto: 9,5/10

Le Domande Di Brian

| Comments

Ecco qui una veloce recensione del libro “Le domande di Brian” di David Nicholls.

Titolo: Le domande di Brian

Autore: David Nicholls

La lettura di questo libro è stata una delle sorprese letterarie maggiori dell’ultimo anno (ovviamente per quanto mi riguarda…). Scritto in maniera leggera e spiritosa racconta in prima persona e con vivaci dialoghi la vita del diciottenne inglese Brian Jackson (figlio unico di madre vedova e famiglia in ristrettezze economiche) all’inizio della sua vita universitaria. La storia si dipana miscelando le fantasie sociali/sessuali di Brian con quello che in realtà gli riserva la vita creando così un misto tra quello che ci si aspetta e quello che si riesce ad ottenere veramente. La trama prosegue tra alti e bassi, tra grandi vittorie e brucianti sconfitte, tra momenti di esaltante felicità e momenti di abbattimento. Ottimo il tessuto di personaggi che fanno da contorno alla vita del protagonista: l’irraggiungibile e aristocratica Alice, la comunista ebrea Rebecca, la cinese/americana Lucy rappresentano il presente della vita universitaria di Brian mentre Tone e Spencer sono la controparte proletaria, ignorante e rozza della vita pre-universitaria del protagonista. Bello il finale a sorpresa che cambia le carte in tavola aggiungendo ancora più simpatia e una dimensione umana a quello che poteva essere solo una bella storia.

Voto: 9/10

Il Collezionista D’ossa

| Comments

Ecco qui una veloce recensione del libro “Il collezionista d’ossa” di Jeffrey Deaver.

Titolo: Il collezionista d’ossa

Autore: Jeffrey Deaver

Libro da cui è stato tratto l’omonimo film holliwoodiano con Denzel Washington e Angelina Jolie e come lo stesso film si presenta carico di suspense e colpi di scena. Il romanzo ruota attorno al rapporto tra Lincoln Rhyme (criminalista tetraplegico stufo di vivere a causa della sua condizione fisica) e Amelia Sachs (bellissima agente di strada che rimane incastrata nella trama del libro trovandosi nel posto sbagliato al momento sbagliato) con continui scambi di battute e l’inizio della permeazione dei sentimenti/delle senzazioni tra l’uno e l’altra. Sullo sfondo si agita l’atroce personalità del “Collezionista d’ossa”, uno psicopatico i cui delitti sono ispirati da un vecchio libro che viene utilizzato come un diario al contrario: non è l’uomo che vi riporta i fatti salienti della giornata quanto il libro stesso guida la persona che lo sta leggendo.

Nel complesso è un ottimo libro da leggere, scorrevole ed interessante; tiene il lettore sempre sulla cresta dell’onda della tensione emotiva presente dalla prima all’ultima pagina senza flessioni o pause che ne comprometterebbero la necessità costante di continuare la lettura per sapere come andrà a finire.

Voto: 8/10

Niente Di Vero Tranne Gli Occhi

| Comments

Ecco qui una veloce recensione del libro “Niente di vero tranne gli occhi” di Giorgio Faletti.

Titolo: Niente di vero tranne gli occhi

Autore: Giorgio Faletti

Bel libro, non tanto per la trama quanto per lo stile: la storia manca un po’ di originalità e cade un “tantino” nel paranormale. Il serial killer, l’agente non più in servizio e demotivato ricalcano un po’ troppo il quadro presentato in ‘Io uccido’, ma la storia è comunque avvincente e l’attenzione è mantenuta alta anche grazie ai continui cambi di scena. Punto di forza del libro è più il come che il cosa: l’autore non delude nello stile e si conferma giocoliere delle parole riuscendo a descrivere le situazioni in maniera tangibile:

Improvvisamente, i fari di una macchina di passaggio disegneranno un riquadro luminoso che percorrerà le
pareti con rapida furtiva curiosità, come alla ricerca di un punto immaginario. Poi, dopo la prigionia
della stanza, quel ritaglio di luce ritroverà la libertà della finestra e tornerà fuori, all’inseguimento
della macchina che l’ha generato.

[…] e avviò la moto. Iniziarono il loro muto viaggio di ritorno verso New York, lasciando pronunciare
al vento le parole che loro non erano capaci di dirsi, quel vento che con lo stesso gesto distratto
disperde le nuvole e i profumi.

I personaggi più interessanti sono sicuramente Lysa Guerrero e Connor Slave impercettibilmente legati dalla ‘Canzone della donna che voleva essere marinaio’ in cui si ritrova tutta la tensione e la sofferenza per qualcosa che fortemente si desidera con la consapevolezza dell’impossibilità di averla.

Voto: 9/10